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MILES LEGIONARIUS GRAVIS ARMATURA

102 d.C.

 

Questo era l’equipaggiamento del legionario che conquistò la Dacia (101-106) sotto Traiano.

Corazza pesante in ferro in lamine, elmo in ferro con rinforzi, gladius hispaniensis a doppio taglio, Hasta in legno dotata di punta in ferro, scutum convesso con umbo metallico e pugio.

 

Traiano riuscì a schierare un esercito composto da numerose legioni danubiane, oltre ad unità ausiliarie e a vexillationes legionarie:

le legioni I Adiutrix, I Italica, I Minervia, II Adiutrix, II Traiana Fortis, IIII Flavia, V Macedonica, VII Claudia, X Gemina, XI Claudia Pia Fidelis, XIII Gemina, Legio XIIII Gemina Martia Victrix, XV Apollinaris, XXI Rapax  e XXX Ulpia Victrix;

le vexillationes legionarie delle legioni II Augusta, III Augusta, III Gallica, IV Scythica, VI Ferrata, VII Gemina, IX Hispana, Legio XII Fulminata, XX Valeria Victrix e XXII Primigenia.

Il totale delle forze messe in campo dall'impero romano potrebbe essersi aggirato attorno ai 150 000 armati, di cui 75/80 000 legionari e 70/75 000 ausiliari.

 

I Daci comandati dal Re Decebalo misero insieme circa 200.000 armati tra Roxolani e Bastami ma fu sconfitto e si suicidò.

 

UNA GIORNATA DA  LEGIONARIO

 

Sveglia prima dell’alba o si era in tenda o guarnigione insieme ai compagni, normalmente otto uomini (contubernium). Otto uomini che condividevano tutto, pasti, ricompense, punizioni, insomma una piccola unità con rapporti camerateschi profondi. Il prandium era il pasto del mattino molto nutriente composto da cereali e legumi per la zuppa, formaggio e pane il tutto accompagnato da vino o birra (un bicchiere).

Dopo essersi preparati c’era l’adunata ovvero tutti riuniti nell’ampio spazio al centro del campo (principia) e di fronte al pretorium e alla cappella dove erano custodite le insegne. I graduati  procedevano all’appello e alla distribuzione dei servizi, i malati dopo essere stati registrati venivano mandati nel veletudinarium (infermeria). I centurioni prima dell’adunata facevano rapporto al prefetto dello stato delle varie centurie, erano note scritte su tavolette di cera e veniva consegnata la parola d’ordine della giornata.

Assegnati i servizi i soldati raggiungevano i loro posti assegnati per la giornata che potevano essere: Guardia al castrum, scorta al prefetto, ospedale, bagni, latrine, cura degli animali , costruzione di strade e servizi di manutenzione. I legionari liberi dai servizi si addestravano all’uso delle armi di legno e poi in  simulazioni di vere e proprie battaglie e nell’uso delle artiglierie. Faceva parte dell’addestramento la marcia che era di 24 miglia romane (32 Km) in meno di 5 ore con tutto l’equipaggiamento che raggiungeva i 30 kg. La marcia veniva ripetuta ogni 10 giorni. Finita la marcia si costruiva il campo protetto in due o tre ore su terreno non fangoso senza troppa pendenza , si scavavano trincee, si alzavano palizzate e si montavano le tende. La giornata finiva all’imbrunire , ogni contubernium si preparava la cena fatta di carne che poteva essere di suino  bovina, ovina , avicola o selvatica , dopo cena si era liberi per giocare ai dadi , per trovare un po' di “svago” poi tutti a dormire nel proprio giaciglio se in tenda  o in letti a castello se nelle guarnigioni.